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Mattone in partnership

Società di servizi a sostegno degli investitori immobiliari. Per scegliere dove, come, quando investire, sviluppare, vendere o affittare. Insomma, una vera e propria partnership, sempre più stretta, e supportata da tanta tecnologia. Con queste premesse nasce ideeUrbane, startup immobiliare con 40 anni di esperienza alle spalle, quasi un ossimoro. A lanciarla è infatti Enzo Albanese, figura di riferimento del Real estate in Italia con una trentennale esperienza come socio fondatore in Sigest e poi in Dils Living, oggi presidente di Fimaa Milano Monza Brianza, insieme a Ivan Guinetti, da anni specialista nei servizi tecnici e di consulenza commerciale ai più importanti gruppi immobiliari e studi di architettura, anche internazionali, per grandi progetti in Italia. Ecco con quali strategie e obiettivi, come spiega Albanese a Milano Finanza.

Domanda. Perché creare una società di servizi?

Risposta. Abbiamo dato vita a questa nuova realtà con l’obiettivo di entrare in un mercato che per sua natura è profondamente legato ai cambiamenti socio-culturali e che, a seguito della pandemia, ha subito un’accelerazione verso una maggiore digitalizzazione. Da qui si è passati ad avere quasi un’estremizzazione dell’uso della tecnologia, con la nascita di business con nuovi modelli ibridi, dove il fattore umano rimane, fortunatamente, ancora un elemento prioritario e fondamentale. Il nostro ruolo come co-investitori in veste di property e asset manager, peraltro supportati da una piattaforma software molto innovativa, ci pone come veri partner in grado di accompagnare gli investitori durante tutto il percorso di acquisto e gestione dell’immobile, affiancandoli per estrarre il maggior valore possibile da ogni iniziativa.

  1. Quali in particolare servizi e attività che proporrete a investitori e società immobiliari?
  2. ideeUrbane si propone come property e asset management atelier per sviluppi immobiliari nelle principali città italiane, con l’intenzione di operare principalmente su operazioni captive, anche come co-investitore. Offriremo servizi di consulenza prettamente a clienti corporate, cioè investitori nazionali e internazionali, operando come co-investitore e local partner. La profonda conoscenza del territorio e del settore ci permette infatti di anticipare i trend di mercato, riconoscere i bisogni degli utenti e lavorare in trasparenza così da creare relazioni durature con i diversi stakeholders coinvolti nel processo. Il metodo messo in campo prevede il governo dell’intero processo, dalla fase di acquisizione, studio dell’iniziativa e suo posizionamento, sia per operazioni di sviluppo che di riqualificazione, per arrivare alla migliore collocazione sul mercato o alla gestione dell’immobile.

  3. Su quali aree e segmenti di mercato vi concentrerete?
  4. Nella fase di lancio, ideeUrbane si focalizzerà soprattutto su progetti a Milano e Roma oltre a Firenze, Torino, Bologna e, in generale, alle città legate agli atenei universitari, toccate dall’alta velocità e il cui sviluppo nel breve periodo sia orientato alla qualità della vita e all’innovazione digitale. Guardiamo con grande interesse al comparto residenziale, che costituirà l’attività principale, oltre ad altre asset-class come, ad esempio, la logistica last mile, trend in netta crescita su tutto il territorio nazionale.

  5. Quali i progetti già in cantiere?
  6. Sì, soprattutto a Milano. Vicino alla Fondazione Prada stiamo per esempio realizzando una cinquantina di appartamenti, partendo dalla demolizione di un vecchio edificio, mentre dal lato opposto della città, in piazzale Accursio vicino al consolato americano, stiamo ampliando un edificio del ‘900. Diverso il progetto in zona Ripamonti, vicino allo IEO, dove vogliamo realizzare un complesso multifunzione, con appartamenti in vendita e altri con affitto breve a servizio dell’ospedale, più la parte commerciale e di ristorazione. Stiamo guardando anche a Roma, dove però i progetti sono ancora in fase embrionale.
  1. La crisi quanto impatterà sul mercato immobiliare?
  2. Il boom del 2021 nasceva come rimbalzo allo stop nel clou della pandemia, ma era anche fortemente alimentato dal costo del denaro ai minimi di sempre. Ora i tassi sono già al 4% e il rimbalzo si è esaurito.

Avremo perciò una maggiore frammentazione del mercato, con gli edifici di qualità e soprattutto nuovi sempre più gettonati, e il resto invece a rischio. Milano però è sostenuta anche dalla carenza di offerta, oltre che da una domanda sostenuta, proveniente da altre città e dall’estero.